L’affinamento dei vini sott’acqua rappresenta un innovativo approccio al mondo dell’enologia. Le cantine che lo hanno adottato riescono a produrre dei vini speciali e da collezione.
Di che cosa si tratta? In questo processo di affinamento, le bottiglie di vino sono collocate in apposite gabbie o contenitori subacquei, che vengono calati nel mare a una profondità di svariate decine di metri, per un periodo di tempo variabile. Questa tecnica sfrutta le condizioni uniche dell’ambiente sottomarino, come la stabilità termica e la pressione costante. Il risultato di questo articolato sistema è un affinamento di qualità eccezionale.
Nello specifico, l’acqua marina agisce come un isolante, un po’ come se fosse una delle migliori cantinette in commercio, consentendo al vino di evolversi in modo molto delicato. Ciò esalta gli aromi e le caratteristiche del prodotto.
Una tale metodologia, che ha presupposti scientifici e che è senz’altro innovativa, sta guadagnando molta popolarità tra gli intenditori che sono alla ricerca di esperienze vinicole uniche.
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Quali sono i vantaggi dell’affinamento dei vini sott’acqua?
L’affinamento dei vini sott’acqua è un processo affascinante, che offre diversi e unici vantaggi rispetto ai metodi di invecchiamento tradizionali. In particolare, questa attività di maturazione del prodotto si basa sul concetto che le profondità marine offrono delle condizioni di conservazione ottimali per il vino, contribuendo a sviluppare caratteristiche uniche e, quindi, parecchio apprezzate dai consumatori. Ecco perché l’affinamento dei vini sott’acqua sta attirando sempre di più l’attenzione degli appassionati, e anche quella degli enologi.
Uno dei principali vantaggi di questo metodo è la protezione del prodotto dalla luce solare. Tutti lo sanno: la luce UV danneggia il vino e accelera la sua ossidazione. Al contrario, l’immersione sott’acqua crea un ambiente buio e protetto, preservando così la freschezza e la purezza degli aromi contenuti nelle bottiglie. Questo fatto si rivela particolarmente importante per i vini bianchi e per quelli rosati, che sono molto sensibili alla luce.
Non è finita qui. Infatti, le condizioni sottomarine garantiscono una temperatura costante e un’umidità elevata. Nelle profondità del mare, la temperatura varia molto meno rispetto a quella dell’aria atmosferica, contribuendo a una maturazione più uniforme del vino. L’umidità costante, dal canto suo, previene la secchezza e il deterioramento dei tappi. Ciò significa che i vini invecchiano in modo più equilibrato e, di riflesso, si conservano meglio nel tempo.
Un altro vantaggio notevole è dato dall’assenza di disturbi nel processo di invecchiamento. In effetti, a differenza delle cantine terrestri, dove il vino può essere disturbato dai rumori, dalle vibrazioni, dagli shock termici o dai movimenti causati dall’attività umana, l’ambiente sottomarino offre una stabilità quasi irraggiungibile in superficie. Inoltre, le correnti marine e le onde cullano le bottiglie delicatamente, favorendo una lenta interazione tra il vino e il suo tappo. Queste condizioni di conservazione consentono ai vini di sviluppare degli aromi complessi, un gusto minerale e una struttura gustativa unica.
Quali sono i vini che vengono affinati sott’acqua?
L’affinamento dei vini sott’acqua è un processo di invecchiamento che non è limitato a un solo tipo di vino. In effetti, le cantine hanno finora operato in diverse zone del Mediterraneo, producendo varie tipologie di vini, compresi gli spumanti, i vini bianchi e i vini rossi.
Ma da dove nasce questo metodo così particolare? I proprietari delle cantine che utilizzano tale sistema di affinamento hanno sviluppato l’idea in questione prendendo ispirazione dagli innumerevoli ritrovamenti archeologici, che hanno mostrato l’esistenza di vini ben conservati in anfore che risalgono a diversi secoli fa. Queste scoperte hanno per l’appunto spinto alcuni appassionati produttori a sperimentare l’invecchiamento sottomarino, creando dei vini unici e spesso da collezione.
Che altro si può dire su questo interessante tema? Possiamo certamente affermare che ricorrere al sistema di invecchiamento sottomarino permette di creare dei vini speciali, sia dal punto di vista del gusto sia da quello delle caratteristiche organolettiche. Perfino le bottiglie sono spesso diverse da quelle che troviamo in commercio. Infatti, a contatto con l’acqua, ciascuna bottiglia sviluppa delle incrostazioni, che sono causate dal deposito di molluschi e di altri organismi marini. Ciò le conferisce una patina unica, che aumenta il valore di ognuna di queste bottiglie da collezione.
Qualche approfondimento tecnico? Per l’affinamento dei vini sott’acqua, sono state sperimentate diverse soluzioni. Alcune cantine si servono di apposite gabbie o anfore, che vengono ancorate al fondale marino, mentre altre sfruttano lo spazio disponibile all’interno di vecchi relitti o di strutture abbandonate, come per esempio alcune piattaforme petrolifere.
Da ultimo, parliamo della profondità a cui vengono sistemate le bottiglie. Essa varia a seconda della struttura del fondale marino, ma solitamente è compresa tra i 30 e i 60 metri sotto la superficie. Una tale profondità permette al vino di beneficiare delle condizioni marine ottimali per l’invecchiamento, tra cui la già citata stabilità termica e la già citata protezione dalla luce solare.
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